venerdì 13 ottobre 2017

momenti

13-10-2017
Avrei voluto scrivere di serenità, ma non ho niente da dire, sono schiacciata dalla vita, mi basta un niente e tutto diventa scuro e rigido. rigide le spalle, le labbra, duri gli occhi e la gola si stringe.non mi va di parlare ne di ascoltare sono arrabbiata, arrabbiata con me che mi immagino una vita per poi ricadere nella solita minestra, stanca dei luoghi comuni, delle ovvietà, dei riti e delle ritualità, a cui ormai mi sottometto da così tanto tempo da sembrarmi ovvio il sottomettermi ancora una volta. Dove ho sbagliato? Io lo so. non ho mai detto no, anzi si lo detto, ed ancora mi si rinfaccia. Un NO in 53 anni.

 Perché devo sempre sentirmi così arrabbiata, arrabbiata è meglio di depressa?
No l'incazzatura che non trova sfogo si nutre e diventa frustrazione, in seguito si annida in crisi depressiva.
Parere personale, non certo medico, io la vivo così sta giornata immaginata serena ed invece grigia, come tante altre.
Io sto cambiando, ci riprovo, ma oggi sento che potrei fallire per l'ennesima volta, è frustrante essere grassa e non riuscire ad essere esternamente come in realtà si è nel cuore.
Mai arrendersi. Ma sarà dura.

venerdì 6 ottobre 2017

il libro e il tempo


 Non è mai troppo tardi!

Ho deciso che i miei pensieri meritavano di più. Così stamperò il mio blog. 
lo faccio per me e per nessun altro.
Se qualcuno vorrà leggerlo lo troverà sul mio comodino, tra altri libri, molto più importanti, molto o poco conosciuti, libri veri, ma fatti di pensieri e di parole, di ali e macigni, di nuvole e sole.

Che bello sarebbe poterlo pubblicare, ma mi rendo conto che sono cose raccontate soprattutto a me stessa, con l'intento di essere lette per essere comprese, ma non è così, si rimane li, nell'immenso limbo di internet nei lunghi corridoi del grande ospedale per menti solitarie che cercano compagnia, approvazione, discussione e, a volte, comprensione.
Cosa rara la condivisione dei pensieri, anche se penso non sia colpa delle varie piattaforme social presenti in rete, penso sia sempre stato così, l'incomunicabilità non è solo cosa di oggi, anche in passato le varie generazioni che si susseguivano non si comprendevano, condividevano loro malgrado, a volte la casa, il lavoro gli affetti, adesso non è cambiata di molto. I figli crescono tra le mura di casa di mamma e papà, non per questo più felici, non per questo realizzati. a volte insoddisfatti sia loro che noi genitori. Non credo che sia possibile imparare a convivere bisogna nascerci con la capacità di accettare gli altri.
Ma non mi va di scrivere meschinità, voglio invece scrivere dei miei ragazzi della mia vita e della mia voglia di cambiare che in questi giorni è tornata a trovarmi. Ben tornata volontà di volare.