“Sposarsi non significa distruggersi a vicenda.
Io ti dono uno spazio tuo, e conservo il mio.
Una volta ogni tanto, camminando in giardino
potremo incontrarci.
Una volta ogni tanto mentre andiamo in barca sul lago,
potremo incontrarci…per caso!
Oppure ogni tanto potrò invitarti
a prendere un tè da me,
oppure tu potrai invitare me”
Rabindranath Tagore, Akhari Kavita
Cosa sono i Cimurri Strambiformi? Sono le nuvole che accompagnano i viaggi estivi, della mia famiglia. Molto spesso ci capita di incontrare il cielo coperto di nubi, non sapendo il loro nome scentifico, anzi a dire il vero lo sappiamo ma abbiamo preferito chiamarli così.
venerdì 22 febbraio 2013
sabato 9 febbraio 2013
Un po' di anni fa io e il mio futuro marito amavamo mascherarci.
Andavamo nelle feste di Carnevale, nei paesi della nostra provincia.
Io ero la creatrice dei nostri costumi, e fino ad un certo momento i nostri travestimenti non prevedevano maschere.
Erano vestiti nati e creati per divertirci.
Poi si impossessò di noi la voglia di imparare l'arte del fabbricare maschere, ma non ne eravamo in grado, così partimmo, alla volta di Venezia.
Spionaggio!!!
Tornammo e portammo la nostra esperienza al nostro amato Ao.
Lui amava Venezia, le sue calli, il vetro, i colori.
E così si illuminò la lampadina e nacque" lo stampo" per le nostre maschere,
la casa si riempì di carta e vinavil le nostre mani si immersero nel mondo fantastico del creare.
Ho in casa mia la maschera più bella, L'autunno, che Pietro indossò in uno dei nostri bellissimi carnevali.
Mia sorella custodisce le altre creazioni, la luna, il sole, la stella e le nuvole.
Ricordo lo sguardo ammirato del pediatra di mio nipote Rocco, entrava in casa e ammirava le nostre opere.
Mia madre Giuliana, la ricordo sulla soglia della stanza di Ao che rimirava e ammirava ciò che dalle mani dei sui figli (Pietro compreso) veniva creato. Anche lei dava il suo contributo, non ci ha mai derisi o demoliti.
AnnaMaria, amava il momento in cui dallo stampo grigio, emergeva il viso ancora incolore che presto sarebbe divenuto il personaggio di un nostro folle gioco. E quell'ennesima creatura avrebbe decorato la nostra casa.
Fino all'anno scorso i miei ragazzi si mascheravano, ed erano sempre i più belli.
Sono cresciuti, ma non abbastanza per ricominciare a giocare.
mercoledì 6 febbraio 2013
Aspettiamo i giorni della merla.
Aspettiamo l'ultimo, gelido, respiro d'inverno
Ci scaldiamo con un calice di vino, saporito e bruciante
ci crogioliamo nel tepore delle nostre case.
Mentre, i suoi occhi ci scrutano,nell'anima,
e sanno che un po' d'inverno, nel nostro cuore, ci sarà per sempre.
Lilly 06/02/2013
Aspettiamo l'ultimo, gelido, respiro d'inverno
Ci scaldiamo con un calice di vino, saporito e bruciante
ci crogioliamo nel tepore delle nostre case.
Mentre, i suoi occhi ci scrutano,nell'anima,
e sanno che un po' d'inverno, nel nostro cuore, ci sarà per sempre.
Lilly 06/02/2013
lunedì 4 febbraio 2013
Sono volutamente teneri ed infantili, ma racchiudono la sua capacità di disegnare e di usare la matita o la penna in modo adulto.
non è facile avere a che fare con una principessa attenta al dettaglio, ma è infinitamente stimolante.
La dolcezza dei visini, la forza del segno, la fantasia, ecco la mia adorata principessa.
Ed ecco un opera "corale" io ho disegnato lei ha colorato, il risultato è... |
E' da un po' che non scrivo sul mio blog, sono stati giorni d'influenza e di piccoli grandi avvenimenti.
La quotidianità non è sempre scontata, ci sono giorni che partono inoffensivi e si rivelano, poi, giorni di guerra.
In alcuni giorni la stanchezza prende il potere. E io mi ritrovo con la testa cullata tra mille pensieri o persa in un vuoto pieno di confusione.
Sono i giorni in cui, finalmente, ci si può fermare, che ci regalano serenità; a volte stare fermi ci porta un po' di lacrime negli occhi e una pesantezza nel cuore che ci sembra insostenibile, ed invece eccoci qui, ci siamo ancora, annaspiamo, voliamo, precipitiamo, scaliamo arditamente la parete rocciosa della nostra vita, ci incagliamo tra le onde della nostra anima e sobbalziamo al battere del nostro cuore.
In questi giorni di vita, vittoria e sconfitta, non riesco ad usare le parole, Allora disegno. Se ho tempo. oppure sto immobile, fisicamente e mentalmente, lavoro a maglia, aspetto. ho imparato che per quanto io mi affanni, la vita va come le pare. Non sono io che comando il gioco, o almeno lo manovro solo in parte.
In questo inverno, non troppo freddo, senza neve, quella che è caduta si è sciolta, sono stati così tanti i miei momenti di immobilità mentale, che non ricordo come e se mi sono mai mossa.
La quotidianità non è sempre scontata, ci sono giorni che partono inoffensivi e si rivelano, poi, giorni di guerra.
In alcuni giorni la stanchezza prende il potere. E io mi ritrovo con la testa cullata tra mille pensieri o persa in un vuoto pieno di confusione.
Sono i giorni in cui, finalmente, ci si può fermare, che ci regalano serenità; a volte stare fermi ci porta un po' di lacrime negli occhi e una pesantezza nel cuore che ci sembra insostenibile, ed invece eccoci qui, ci siamo ancora, annaspiamo, voliamo, precipitiamo, scaliamo arditamente la parete rocciosa della nostra vita, ci incagliamo tra le onde della nostra anima e sobbalziamo al battere del nostro cuore.
In questi giorni di vita, vittoria e sconfitta, non riesco ad usare le parole, Allora disegno. Se ho tempo. oppure sto immobile, fisicamente e mentalmente, lavoro a maglia, aspetto. ho imparato che per quanto io mi affanni, la vita va come le pare. Non sono io che comando il gioco, o almeno lo manovro solo in parte.
In questo inverno, non troppo freddo, senza neve, quella che è caduta si è sciolta, sono stati così tanti i miei momenti di immobilità mentale, che non ricordo come e se mi sono mai mossa.
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