venerdì 9 novembre 2012

Se gli uomini sapessero cos’è la Morte, non ne avrebbero più timore. E se non la temessero, nessuno potrebbe rubare, mai più, il loro tempo.


Micheal Ende, "Momo"

Il mio tempo.
Non è mai sufficiente, un po' come la mia mente, così piena di idee e parole da rimescolarsi e dimenticarsi di continuo.
Mi confondono queste ore incalzanti, il sole che sorge, fa un giro nel cielo, a volte dietro le nubi, a volte sfacciatamente presente, e poi cala.
Tutto in un momento.
Mi alzo, decido cosa farò, inizio, ed è sera.
Mi piacciono certi gesti quotidiani, li ripeto infinite volte in modo distratto, ma quando, finalmente, li vedo... sono una rivelazione di ciò che non può essere detto o scritto, sono la madre, la cuoca, la moglie, l'infermiera, la zia, l'amica, la donnetta vanitosa, la donnina timida, la strega arrabbiata.
La mano che spiana il lenzuolo dei nostri letti, il coltello che affetta sottile la verza, il riporre la spazzola dei mie figli, il piegare la biancheria...
Infiniti gesti, infinita stanchezza dell'ovvio, infinito stupore nello scoprire che così ovvio non è.
 

 
Il tempo, se non volasse via non sarebbe così prezioso.
   
 
  

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