venerdì 29 marzo 2013

I Sepolcri


I Sepolcri
E' venerdì Santo, tra tre giorni Gesù risorgerà.
Si celebrano messe, si recitano via Crucis, si veglia " la tomba" di Cristo.



Mi viene in mente il dolore di Maria che vede uccidere il proprio figlio, mi chiedo se fino ad allora e forse anche dopo, lei abbia capito la grandezza di quel figlio.
Per lei quel figlio sarà stato il "suo bambino", l'avrà a volte fatta gioire e a volte arrabbiare, come ogni madre, come ogni figlio.




lo avrà visto giocare, litigare correre, sorridere, piangere.
 






Avrà avuto il suo amico del cuore, inseparabili.
lei gli avrà raccontato di quando con suo cugino, Giovanni, dividevano letto e merenda.
ed ora rimane il tormento, il sapere che non abbraccerà più quel corpo, non ascolterà più le sue parole, e a poco serve la speranza della resurrezione.
E' morto suo figlio e non ci sarà cerimonia solenne che le ridarà il sorriso.


mercoledì 20 marzo 2013

La forza del fiume

In questi ultimi giorni mi sento sospesa, affacciata sul mondo.
Fatico a riaqcuistare terreno,
viaggio poco, non esco quasi per niente, eppure mi sento lontana, lontana da me.
Non mi piace.
Mi spaventa il mio essere così poco concreta.
Mi ritrovo ferma, immobile, agisco come guidata da fili che non sono io a manovrare.
Il tramonto dell'anima.
Vorrei avere la forza degli alberi che con le loro radici spaccano le pietre, con i loro rami sferzano il vento.
Vorrei essere visibilmente viva.
Ma è faticoso.
Molto faticoso.
Ho idee, ho pensieri, ma non ho forza.
Lo scorrere impetuoso del fiume sotto il ponte, il non vedere dove finirà, è la metafora della vita.
Il fiume, in questi giorni impetuoso, scorre accanto al luogo dove le vite si fermano, dove di impetuoso c'è solo lo sgomento di fronte all'inevitabile.
La forza del fiume, spezza le gambe al mio respiro.
 mi piace rileggere quello che scrivo. e mi piace lidea che altri possano leggermi. Probabilmente è una forma di vanità. Mi specchio e rispecchio in questo blog.
Ma da un po' di giorni il mio Blogghino non esiste più.
Dovrò rifarlo perchè...si.

venerdì 15 marzo 2013

16/03/13

Le parole faticano ad uscire.
I pensieri si accavallano.
Vorrei parlare, raccontare e ridere ancora con te.
Ricordo, finalmente la tua voce, il tuo odore, la tua risata fragorosa, il tuo tossire, 
ti cerco nelle pieghe dei ricordi e ti ritrovo, seduto, con il tuo gattone in braccio, immancabile e fedele compagno della tua solitudine.
Mi capita poi di pensare ai giorni in cui eri il mio eroe, ribelle e combattivo, anarchico nel profondo del cuore, il tuo cuore.
Ci sono frasi non dette tra me e Anna, ma che conosciamo profondamente, ti abbiamo avuto accanto, ci hai aiutate, ci hai fatte arrabbiare, temevamo per te ogni momento e poi, fine.
Come può essere "la fine", non può non è giusto, così ritrovo la forza, mi aggrappo al ricordo dei tuoi baffi fieri e racconto, racconto di te, di noi.
buon compleanno uomo libero.buon compleanno mio Ao.

mercoledì 6 marzo 2013



 La casa che abbiamo nel cuore non dev' essere per forza quella in cui siamo nati.
E' quella dove decideremo di mettere le nostre radici, la famiglia è il punto di partenza per il volo verso l'ignoto, staccarsi dal nido è molto difficile, anche tornarci non è semplice, lo spazio che era nostro quando eravamo pulcini è diventato piccolo per noi.
Ma ricordiamo il calore e il senso di sicurezza, questo ci basta per anelare il ritorno?

Il viaggio in noi stessi, al di la delle radici, inizia molto presto, quando ancora non sappiamo di viaggiare.
I libri sono amici che parlano con parole che vorremmo parlare, descrivono mondi che vorremmo conoscere, personaggi affascinanti ammiccano dalle loro pagine.



Poi scopriamo che anche noi facciamo parte di un racconto, che forse tutto è già scritto, e che solo in parte lo possiamo cambiare.
Ma quel racconto non possiamo leggerlo, solo intuirlo, tra le pieghe dei ricordi che preannunciano un futuro.
Il nostro vivere quotidiano non è poi così scontato, lo  capiamo solo quando un' evento, per lo più negativo, ribalta tutto.

E' allora che torna la voglia del nido, ed è in quei momenti che sai dov'è il tuo posto, per sempre.  

 

Fine febbraio inizio Marzo 2013...


 Ci risiamo,
 disegno e penso,
 penso e disegno,
poi mi perdo nelle spirali della mia mente e ritrovo la serenità.

 Essere austera non fa per me.
Ma dovrò essere severa e intransigente.
Per te, per noi.
 Il sonno non è un buon posto dove nascondersi.
I pensieri ti scovano sempre.
E allora rimango in attesa, del sorgere del sole mentre la luna comanda le mie maree.

martedì 5 marzo 2013

 Una partita a Risiko ti riporta alla normalità!!!!

Finalmente siamo di nuovo noi quattro, con le nostre abitudini, i nostri riti, la nostra famiglia.
E' stato faticoso non potervi accudire come avrei voluto, se ero a casa pensavo a Francesco in ospedale, se ero in ospedale pensavo ad Aurora a casa con la febbre.

 Chissà perché gli eventi imprevisti, come le malattie , dopo un inizio di instabilità creano attorno a loro un non so che di armonia nella disarmonia dello stare male.
La malattia è l'improvvisa interruzione del ritmo delle nostre giornate, ci si ritrova in uno stato di confusione e disorientamento.
All'interno dello stato di bisogno si creano sinergie e si ritrovano armonie che pensavamo scomparse.
Non ci si vergogna degli abbracci e dei baci, anzi sono necessari per affrontare gli eventi.

Il ritrovare le nostre vite ci fa sorridere, tu sei ancora molto arrabbiato, hai sopportato come un guerriero la tua degenza e adesso che sei nel tuo nido vorresti che tutto fosse finito davvero, invece ci aspetta ancora un po' di battaglia per conquistare il regno della serenità.
La stanchezza dei tuoi occhi, lo sguardo perso di tua sorella che non ti aveva al suo fianco, le vostre voci e le vostre risate, vi sono mancate, ci sono mancate.
Ho il cuore pesante e leggero, sono ancora un po' confusa, ma sentirvi giocare a risiko con il vostro papà...è finalmente vita.

Questa notte non aspetterò la mattina per correre dove non sono, perché e qui che voglio stare,

 con voi!