lunedì 29 aprile 2013

 25/04/2013
Casa Cervi;
 c'era il sole, le fotografie lo provano, il sorriso, la musica, il clima era festoso.
 il verde era vivo e i fiori gialli splendenti come tanti bottoncini dorati.
 Le timide pratoline sorridevano solleticate dalla brezza.
 Il cappello intessuto di raggi di sole giaceva sul prato, pronto a spiccare il volo al primo refolo.
 Si poteva danzare nei prati e ridere felici.
Ma perchè gli omini nella mia testa non mi lasciavano godere tutto questo, perchè il sasso nel mio cuore mi portava giù nell'abisso delle mie lacrime.
Sono molto stanca ci vorrebbero chili di dinamite per far saltare in aria le macerie che mi opprimono l'anima.
O forse basterebbe ascoltare la musica , non sentire; osservare i sorrisi non guardare.
Devo risistemare la mia macchina fotografica dell'anima.
 Così potrò veramente festeggiare la mia liberazione.

venerdì 19 aprile 2013

12 Aprile 2013...o quasi

 che fortuna!!! ci sono riuscita, non è perfetta ma a me piace moooltisssimmmisssimo!!!!!



 E' la torta per la mia dolce principessina


Chissà se le piacerà!!
e cosa diranno i suoi invitati, ansia da pasticciera pasticciona.



e adesso aspettiamo!!!

martedì 16 aprile 2013


Nessun inverno ci resiste, 
risorgiamo con il sole e il croco.

lunedì 15 aprile 2013

promesse notturne


non sono più tornata nei luoghi dove tanta felicità mi aveva sempre accolto.
Luoghi non lontani, ma per ora irraggiungibili.
Ho visto le foto di Rocco, ho letto i pensieri, ma non riesco a scrivere serenamente dei miei sentimenti.
Vorrei vedere i prati verdi e respirare la pace, ma temo le nuvole dei ricordi bui.
Ti abbiamo lasciato al tuo vento e al profumo di liquirizia, ci hai lasciati qui ad attendere giorni che non verranno, a raccontare storie che ci sembravano lontane.

fiorirà la sirena, germoglierà il nocciolo e coglieremo le noci, ma non sarà più come un tempo.
Tutto cambia e procede, tu voli nel vento e sei ovunque, mio Dio come mi pesano i giorni senza i tuoi baffi.

domenica 14 aprile 2013

pensieri di prima-primavera

 La natura si è svegliata.
Era ora che i fiori tornassero a rallegrare il paesaggio.
Ma è la primavera del cuore che tarda ad tornare.
Ieri mi sono sentita felice, con le mie scarpe strane, disegnate da me per l'occasione, i miei figli, il mio orso e gli amici di mio figlio Francesco.
Siamo andati a Torino.
Al Torino comix.
I ragazzi erano travestiti da personaggi dei fumetti o dei videogiochi, la c'erano tante persone sole che finalmente si sentivano appartenenti ad un gruppo, anzi ad un'etnia.
 guardare il mondo dalla finestra socchiusa mi piace molto, devo osservare attentamente per non perdere i particolari, così mi fermo spesso, fotografo con la mente, particolari, espressioni, tono di voce, li catalogo in apposite cartelle mentali e le analizzo, da sola, in silenzio in brevi istanti, poi cancello o mi trattengo ciò che mi da un brivido, anche piccolo, anche negativo, purché sia una sensazione di vita.
Amo definirmi apolide, non so dove sia la mia origine, ho un padre ferrarese una mamma dei monti di Reggio Emilia, la mia seconda madre era bolognese con origini umbre, ho parenti in tutta Italia, ne conosco pochi però, mi sento sicuramente legata a luoghi e persone ma non conosco il mio punto di partenza, perché non è la città in cui sono nata e in cui vivo da quasi sempre.
Non ho ricordi d'infanzia, qui dove vivo, non ho persone con cui ricordare quei giorni così lontani, chi li ha vissuti con me non c'è più da tanto tempo, sono flash, lampi sensazioni e odori, passi che sembrano invadermi la mente e il cuore, per un'attimo, un momento, imprevisti della mente affettiva, se così si può definire quella parte dei ricordi legata al passato di una bimba.

Di quella bimba rimane la voglia di giocare e di camminare, ogni tanto con la leggerezza nel cuore, ma ogni giorno diventa più difficile.

mercoledì 10 aprile 2013

Lento risveglio.























La vita sta per tornare.
Nei giorni scorsi i prati sotto casa si sono riempiti di pratoline e violette.
Oggi la mano dell'uomo le ha tagliate via tutte.
Che tristezza.
Sembra quasi che ciò che non ha uno schema spaventi l'essere umano, l'erba deve essere tagliata, non per dare da mangiare ai conigli, ma perchè così il prato è più in ordine, i rami vanno potati, non per evitare che il gelo li spezzi o per rinforzarli per dare più frutti o per ardere nel camino, no è perchè fanno troppa ombra sul vialetto pedonale.
Vorrei vivere in un bosco dove la natura ha i suoi ritmi e io mi dovrei adattare ad essi.
Beh, se ci penso, anche vivere seguendo i ritmi della natura e condividendo con lei il mio spazio vitale non è che sia poi tutto sto gran vivere.

martedì 2 aprile 2013

che personaggio!

 Questa personcina è stata creata da Francesco.
Lo trovo molto simpatico, penso che questi disegni non abbiano bisogno di parole.
Hanno 14/15 anni come chi li ha creati.




 

questi ultimi disegni sono tristi e molto dolorosi.perchè sono stati disegnati in ospedale   :(