La natura si è svegliata.
Era ora che i fiori tornassero a rallegrare il paesaggio.
Ma è la primavera del cuore che tarda ad tornare.
Ieri mi sono sentita felice, con le mie scarpe strane, disegnate da me per l'occasione, i miei figli, il mio orso e gli amici di mio figlio Francesco.
Siamo andati a Torino.
Al Torino comix.
I ragazzi erano travestiti da personaggi dei fumetti o dei videogiochi, la c'erano tante persone sole che finalmente si sentivano appartenenti ad un gruppo, anzi ad un'etnia.
guardare il mondo dalla finestra socchiusa mi piace molto, devo osservare attentamente per non perdere i particolari, così mi fermo spesso, fotografo con la mente, particolari, espressioni, tono di voce, li catalogo in apposite cartelle mentali e le analizzo, da sola, in silenzio in brevi istanti, poi cancello o mi trattengo ciò che mi da un brivido, anche piccolo, anche negativo, purché sia una sensazione di vita.
Amo definirmi apolide, non so dove sia la mia origine, ho un padre ferrarese una mamma dei monti di Reggio Emilia, la mia seconda madre era bolognese con origini umbre, ho parenti in tutta Italia, ne conosco pochi però, mi sento sicuramente legata a luoghi e persone ma non conosco il mio punto di partenza, perché non è la città in cui sono nata e in cui vivo da quasi sempre.
Non ho ricordi d'infanzia, qui dove vivo, non ho persone con cui ricordare quei giorni così lontani, chi li ha vissuti con me non c'è più da tanto tempo, sono flash, lampi sensazioni e odori, passi che sembrano invadermi la mente e il cuore, per un'attimo, un momento, imprevisti della mente affettiva, se così si può definire quella parte dei ricordi legata al passato di una bimba.
Di quella bimba rimane la voglia di giocare e di camminare, ogni tanto con la leggerezza nel cuore, ma ogni giorno diventa più difficile.
Massignur figlia mia...su coraggio, si va avanti, senza guardare indietro...ci sei già stata!!!!!!
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