Non ce l'ho fatta.
Mi sono riproposta di reagire e per un po' ha funzionato, poi lentamente ho smesso di sorridere, non ho più visto i colori, le voci e i volti di chi mi stava intorno non avevano molto valore.
I miei bambini soffrono nel vedermi così e io mi sono accorta di averli trascurati, così come ho trascurato mio marito che credevo indistruttibile...errore fatale se si vuole una famiglia unita.
Mi sono SEDUTA quasi sdraiata sul mio vuoto interiore.
Il lavoro, con i turni, le incertezze, i problemi relazionali, i nuovi schemi assolutamente inconcludenti e a volte avvilenti, non mi ha di certo aiutato.
Sono confusa, mi manchi, ho sempre svolto il ruolo della allegra e felice, ora basta, non ho sogni, non ho stimoli, non ho voglia di niente.
Tiro avanti e spero migliori questo stato di non essere.
Mi sento come il mio blog...non ci caga nessuno.
Cosa sono i Cimurri Strambiformi? Sono le nuvole che accompagnano i viaggi estivi, della mia famiglia. Molto spesso ci capita di incontrare il cielo coperto di nubi, non sapendo il loro nome scentifico, anzi a dire il vero lo sappiamo ma abbiamo preferito chiamarli così.
mercoledì 9 aprile 2014
sabato 5 aprile 2014
Eccola li, come sempre la signorina Primavera, assomiglia a sua madre l'Estate e a suo padre L'inverno, ha con se il vento di nonno Autunno e i capricci di tutti i mesi.
Arriva lei e i nasi di tutti si svegliano si sentono i profumi dei fiori, si alzano all'insù per vedere gli uccellini e i germogli sui rami, si abbassano per vedere i colori dei prati e per annusare il profumo delle viole, gli uomini preparano terrazzi e giardini, le donne mettono i panni alle finestre prima di riporli per il prossimo freddo.
Le biciclette corrono allegre.
Le donne indossano colori dimenticati, ci si rallegra per il tepore dei primi raggi di sole, i bimbi giocano a pallone, i nonni passeggiano senza paura di scivolare sul ghiaccio, i cani zampettano felici con le code agitate, le ragazze sciolgono capelli e timori e si donano alla vita con i ragazzi che le attendono basiti da tanta vitalità e luce.
Sarebbe bello poter portare le librerie nei parchi così che fosse più facile prendere un libro dallo scaffale , adagiarsi sul prato leggerlo e poi riporlo di nuovo con una pratolina come segnalibro.
io non amo la bella stagione tanta vita mi spaventa, ne riconosco la bellezza, la luminosità.
La trovo prepotente ed indiscreta, non ci sono angoli nascosti alla primavera, la polvere sui mobili, le briciole sul pavimento, la ruga sulla mia fronte, la piega sbagliata della mia gonna, il barbone per strada, i sacchetti di spazzatura, l'inverno li nasconde e per una come me a cui piace la penombra e la solitudine inizia un periodo assolutamente faticoso.
E così 6 gtt+6gtt X 2 + 20gtt mi aiutano ad aprire le finestre e a respirare senza, o con meno paura.
Infondo i difetti fanno risaltare la perfezione, che io non ho, ma di cui altri si gioveranno, ignorandomi e permettendomi di essere felice.
Un po'.
Arriva lei e i nasi di tutti si svegliano si sentono i profumi dei fiori, si alzano all'insù per vedere gli uccellini e i germogli sui rami, si abbassano per vedere i colori dei prati e per annusare il profumo delle viole, gli uomini preparano terrazzi e giardini, le donne mettono i panni alle finestre prima di riporli per il prossimo freddo.
Le biciclette corrono allegre.
Le donne indossano colori dimenticati, ci si rallegra per il tepore dei primi raggi di sole, i bimbi giocano a pallone, i nonni passeggiano senza paura di scivolare sul ghiaccio, i cani zampettano felici con le code agitate, le ragazze sciolgono capelli e timori e si donano alla vita con i ragazzi che le attendono basiti da tanta vitalità e luce.
Sarebbe bello poter portare le librerie nei parchi così che fosse più facile prendere un libro dallo scaffale , adagiarsi sul prato leggerlo e poi riporlo di nuovo con una pratolina come segnalibro.
io non amo la bella stagione tanta vita mi spaventa, ne riconosco la bellezza, la luminosità.
La trovo prepotente ed indiscreta, non ci sono angoli nascosti alla primavera, la polvere sui mobili, le briciole sul pavimento, la ruga sulla mia fronte, la piega sbagliata della mia gonna, il barbone per strada, i sacchetti di spazzatura, l'inverno li nasconde e per una come me a cui piace la penombra e la solitudine inizia un periodo assolutamente faticoso.
E così 6 gtt+6gtt X 2 + 20gtt mi aiutano ad aprire le finestre e a respirare senza, o con meno paura.
Infondo i difetti fanno risaltare la perfezione, che io non ho, ma di cui altri si gioveranno, ignorandomi e permettendomi di essere felice.
Un po'.
venerdì 21 marzo 2014
E' difficile spiegare il senso di oppressione che provo in questi giorni,
lo smarrirmi in pensieri bui,
il vedermi persa e non sapere come ritornare,
la triste consapevolezza della piega amara che hanno le mie labbra,
il peso del cuore che si deposita su fianchi, pancia e culo,
io non sono io.
Non mi riconosco, divento estrema, estremamente grassa, triste, stanca.
insofferente ai giorni, alle notti, alle parole, ai gesti, chiusa forzatamente per non subire ulteriori ferite, la vita mi sta uccidendo.
Vorrei silenzio, non ho più voglia di ascoltare
ne di parlare e...
certe immagini tenetevele per voi.
Il mio stomaco non regge più.
lo smarrirmi in pensieri bui,
il vedermi persa e non sapere come ritornare,
la triste consapevolezza della piega amara che hanno le mie labbra,
il peso del cuore che si deposita su fianchi, pancia e culo,
io non sono io.
Non mi riconosco, divento estrema, estremamente grassa, triste, stanca.
insofferente ai giorni, alle notti, alle parole, ai gesti, chiusa forzatamente per non subire ulteriori ferite, la vita mi sta uccidendo.
Vorrei silenzio, non ho più voglia di ascoltare
ne di parlare e...
certe immagini tenetevele per voi.
Il mio stomaco non regge più.
martedì 18 febbraio 2014
Ti ho sognato,
eri tu,
ti dicevo:
"Lo so che non sei davvero tu, perchè sei morto, ma è così bello riabbracciarti."
e tu mi rispondevi.
"E' così triste tutto questo e tata?"
Si lo è.
E' tutto molto triste e io non ho forza, tu hai lottato anche dopo la fine, il cavallo nero, il volo del falco, ma io sono ferma immobile paralizzata, ho il cuore pesante.
Ti ho sognato con il tuo odore la tua consistenza, i tuoi movimenti, la rua voce, il tuo sguardo i tuoi baffi,
salivi una scala per raggiungermi, e io ti abbracciavo, eravamo in una vecchia casa di montagna, improbabile come tutte le case dei sogni, mi sono svegliata in lacrime, avrei voluto li, subito, qualcuno con cui parlare, avrei voluto subito scrivere di te, ma ero senza occhiali.
Così ho acceso il telefono ed ho aspettato con il cuore in gola una telefonata, che per questa notte non è arrivata.
Non ho superato il dramma della tua morte e forse è inutile scriverne qui, ma penso di aver rotto le scatole a tutti in casa, mentre qui nel grande spazio del nulla internettiano le mie lacrime si mescoleranno con i sorrisi e le lacrime di tanti altri, urli e sussurri che dobbiamo comunicare per sopravvivere ma che non vogliamo che vengano ascoltati solo sentiti in lontananza, perchè chi potrebbe aiutare il disagio a diventare agio?
Coloro che vorremmo ci ascoltassero sono a loro volta troppo presi ad urlare nel vuoto.
Credevo di aver imparato a parlare, non è così.
eri tu,
ti dicevo:
"Lo so che non sei davvero tu, perchè sei morto, ma è così bello riabbracciarti."
e tu mi rispondevi.
"E' così triste tutto questo e tata?"
Si lo è.
E' tutto molto triste e io non ho forza, tu hai lottato anche dopo la fine, il cavallo nero, il volo del falco, ma io sono ferma immobile paralizzata, ho il cuore pesante.
Ti ho sognato con il tuo odore la tua consistenza, i tuoi movimenti, la rua voce, il tuo sguardo i tuoi baffi,
salivi una scala per raggiungermi, e io ti abbracciavo, eravamo in una vecchia casa di montagna, improbabile come tutte le case dei sogni, mi sono svegliata in lacrime, avrei voluto li, subito, qualcuno con cui parlare, avrei voluto subito scrivere di te, ma ero senza occhiali.
Così ho acceso il telefono ed ho aspettato con il cuore in gola una telefonata, che per questa notte non è arrivata.
Non ho superato il dramma della tua morte e forse è inutile scriverne qui, ma penso di aver rotto le scatole a tutti in casa, mentre qui nel grande spazio del nulla internettiano le mie lacrime si mescoleranno con i sorrisi e le lacrime di tanti altri, urli e sussurri che dobbiamo comunicare per sopravvivere ma che non vogliamo che vengano ascoltati solo sentiti in lontananza, perchè chi potrebbe aiutare il disagio a diventare agio?
Coloro che vorremmo ci ascoltassero sono a loro volta troppo presi ad urlare nel vuoto.
Credevo di aver imparato a parlare, non è così.
venerdì 14 febbraio 2014
Sono molto imbarazzata quando mi trovo a parlare con persone che non conosco, ma anche con chi conosco sono molto chiusa, mi sono accorta con il tempo che se mi rivelo non sono del tutto abominevole, il più delle volte l'ha vinta il mio senso d'inadeguatezza.
Non so mai se la parola che dirò sarà quella giusta.
Non so consolare ne consigliare e raramente teovo chi lo sa fare con me, ma incontro persone comunicative assolutamente centrate nei loro ruoli, al loro posto nel mondo.
Io a 50 anni non so ancora dove sia il mio, quello che so è che ancora non ci sto.
non amo in modo particolare il mio lavoro anche perchè non posso svolgerlo come vorrei, non amo particolarmente me stessa so che potrei essere migliore ma non ne ho voglia di impegnarmi in una perdita di tempo.
servw essere migliori o sarebbe già tanto sentirsi migliori.
Brutto periodo, in cui si invecchia e non si cresce più.
Non so mai se la parola che dirò sarà quella giusta.
Non so consolare ne consigliare e raramente teovo chi lo sa fare con me, ma incontro persone comunicative assolutamente centrate nei loro ruoli, al loro posto nel mondo.
Io a 50 anni non so ancora dove sia il mio, quello che so è che ancora non ci sto.
non amo in modo particolare il mio lavoro anche perchè non posso svolgerlo come vorrei, non amo particolarmente me stessa so che potrei essere migliore ma non ne ho voglia di impegnarmi in una perdita di tempo.
servw essere migliori o sarebbe già tanto sentirsi migliori.
Brutto periodo, in cui si invecchia e non si cresce più.
giovedì 9 gennaio 2014
quattro
Lo ammetto essere la più piccola di quattro fratelli è stata una pacchia.
Coccolata, viziata e accudita.
Il tempo è passato e anche se ho quasi 50 anni sono ancora la piccolina.
Essere in quattro è bello, è un numero tondo.
Essere due maschi e due femmine è perfetto, la giusta metà.
Non avere la mamma da piccola è dolorosissimo e lascia una ferita aperta ma sapere che c'eravate la faceva sanguinare meno.
Poi passano gli anni.
La perfezione di quel tondo tutto mio, svanisce perchè la vita procede e giunge alla fine per il primo di noi, ci si ammala e vediamo le nostre fragilità, non credo sia diventare grandi, no, perchè grandi voi tre lo siete stati sin da piccoli, significa invecchiare, e diventare fragili, ritrovare la fragilità di quei giorni in cui eravate solo dei piccoli bimbi, con tutti i dolori che gli adulti si portano dentro, non c'è leggerezza in tutto questo.
Rimangono i gesti amorosi, gli sguardi dolci per i bambini, le frasi lasciate a metà, perchè avremmo tanto da dire ma non ne abbiamo la forza.
Le lacrime pesano sul cuore e negli occhi, inondazioni improvvise sconvolgono i visi e i pensieri.
tre non è il numero perfetto per quattro fratelli meno uno.
Coccolata, viziata e accudita.
Il tempo è passato e anche se ho quasi 50 anni sono ancora la piccolina.
Essere in quattro è bello, è un numero tondo.
Essere due maschi e due femmine è perfetto, la giusta metà.
Non avere la mamma da piccola è dolorosissimo e lascia una ferita aperta ma sapere che c'eravate la faceva sanguinare meno.
Poi passano gli anni.
La perfezione di quel tondo tutto mio, svanisce perchè la vita procede e giunge alla fine per il primo di noi, ci si ammala e vediamo le nostre fragilità, non credo sia diventare grandi, no, perchè grandi voi tre lo siete stati sin da piccoli, significa invecchiare, e diventare fragili, ritrovare la fragilità di quei giorni in cui eravate solo dei piccoli bimbi, con tutti i dolori che gli adulti si portano dentro, non c'è leggerezza in tutto questo.
Rimangono i gesti amorosi, gli sguardi dolci per i bambini, le frasi lasciate a metà, perchè avremmo tanto da dire ma non ne abbiamo la forza.
Le lacrime pesano sul cuore e negli occhi, inondazioni improvvise sconvolgono i visi e i pensieri.
tre non è il numero perfetto per quattro fratelli meno uno.
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