sabato 31 gennaio 2015

iniziare dalla fine



Come si inizia a raccontare se non dall epilogo

Come non essere banali quando si vuole raccontare di sentimenti.

Come dire cose chenon siano già state dette

Siamo nei giorni del natale, non riesco a definirle festivitá

Io lavoro, voi siete a casa, invecchiamo, crescete, ci si ritrova per abitudine,dovere e raramente per affetto

Penso che i miei 50 anni, segnano il mio viso inesorabilmente, ho occhiaie infinite, sorrisi tirati e soprattutto un viso stanco e appesantito dai chili di cibo ingurgitati per ingoiare la solitudine.

Ho due figli, maschio e femmina, un marito, a cui sono fedele da trenta anni ormai.

Dipendo da 10 gtt di antidepressivo piú 5gttdi ansiolitico mattina e sera, antiipertensivo e betabloccante tutte le mattine, faccio un lavoro con i turni  e quando tutti sono a casa io sono al lavoro e se sono a casa sono stanca.

Ho una gatta, e un acquario.

Ho una casa, ho uno stipendio, ho il frigo pieno, ho l'armadio pieno, ho tanti trucchi e  tanti profumi.

Sono noiosa come queste poche parole che giá mi sembrano troppe

Raccontare l'ovvietá senza essere banali e fiaccosi non é per nulla semplice

 ricordi vaghi, confusi, senza tempo, ambientati piú nella mia testa che nel tempo e nei luoghi. Non mi piacciono le persone che me li vogliono correggere e collocare

Sono ricordi, suoni, odori e sensazioni, il pizzicore del naso quando ne combinavo una, il senso di pace quando stavo con i miei animali, il completo abbandono quando disegnavo, opprimente senso di difficoltá che provavo nello stare con gli altri, sono miei e non hanno ne tempo ne luogo.


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