E' passato il Natale.
Un Natale veramente intenso.
I ragazzi cresciuti.
Noi invecchiati.
Tu assente, ancora ingiustificato, per me.
Non mi sono abituata alla tua assenza e il Natale riporta a galla tutta, o quasi, la sofferenza.
Non sono ancora uscita da quella stanza, come dice mia sorella, nessuno di noi ne è uscito completamente.
Eppure ritornano immagini che credevo perdute odori e suoni.
Ricominciano i giorni normali che ormai normali non sono più.
Cosa sono i Cimurri Strambiformi? Sono le nuvole che accompagnano i viaggi estivi, della mia famiglia. Molto spesso ci capita di incontrare il cielo coperto di nubi, non sapendo il loro nome scentifico, anzi a dire il vero lo sappiamo ma abbiamo preferito chiamarli così.
giovedì 27 dicembre 2012
giovedì 20 dicembre 2012
Buon Natale!!!!!!
Faccio gli auguri adesso perchè domani finirà il mondo.
Ma sarà vero?
un po' di fifa c'è.
Ma ci si ironizza su.
Pensavo a quanti ricordi che ho legati al Natale...tutto sommato sono molti di più se penso ai giorni prima e dopo questa festività.
Sono ricordi, ed essendo una persona con una memoria molto smemorata, non ne ho poi dei dettagliatissimi, ho tanti ricordi legati alle sensazioni.
Molti sono ricordi olfattivi, penso sia così per tutti, ma alcuni ricordi,e sono più forti, sono legati agli occhi e alla luce.
Le mani illuminate in un certo modo, caldo e tremolante, gli occhi socchiusi o spalancati, a volte spenti e tristi.
le voci tendo a dimenticarle, forse perchè non me le so descrivere, i passi e i rumori dei corpi in una stanza sono molto più presenti.
A volte mi sento ancora li, nel passato, più o meno presente, ed ho un nodo in gola che non si scioglierà mai.
Va beh, adesso prepariamoci, o al Natale o alla fine, in tutti modi dobbiamo avere la casa in ordine.
La mia casa è come me, il caos, sembro sempre sul punto di traslocare, forse perchè sono sempre in viaggio, interiormente in viaggio, a volte il mio viaggio, è lento e noioso, altre volte è così rapido che non riesco a registrarlo, altre è perfetto.
Ma io confondo e mescolo, e non ritrovo più i pezzi del puzzle che penso appartengano a me, ma non ne sono sicura.
una volta mi hanno detto che io lascio le mie cose, oggetti, disegni, medicine, in giro per casa per segnare il mio territorio e segnalare il mio passaggio, la mia presenza.
Adesso lascio le mie orme sul blog, ma continuo a seminare pezzi per casa.
mercoledì 19 dicembre 2012
In questi giorni non si può evitare di pensare al Natale.
Vedo nei miei figli la magia e la trepidazione che un tempo erano miei.
Pochi, pochissimi, anni fa era per me, una gioia attesa per tutto l'anno, l'addobbare la casa, inventavo presepi, decorazioni con ogni sorta di materiale, badavo ai colori, e la musica natalizia mi allietava davvero il cuore.
Poi lentamente, non troppo lentamente, purtroppo la mia tavola della Vigilia si è vuotata, le anime delle persone che amo si sono alzate e hanno preso commiato, i loro odori, sorrisi, le voci, i rimbrotti, i racconti non sono più presenti, perché anche se io racconto non avrò mai la sua voce.
Ho capito perché alle persone anziane non piace il Natale, non è per il tempo che passa ma per la solitudine che resta.
E comunque vi sentiate,
Buon Natale!!
Vedo nei miei figli la magia e la trepidazione che un tempo erano miei.
Pochi, pochissimi, anni fa era per me, una gioia attesa per tutto l'anno, l'addobbare la casa, inventavo presepi, decorazioni con ogni sorta di materiale, badavo ai colori, e la musica natalizia mi allietava davvero il cuore.
Poi lentamente, non troppo lentamente, purtroppo la mia tavola della Vigilia si è vuotata, le anime delle persone che amo si sono alzate e hanno preso commiato, i loro odori, sorrisi, le voci, i rimbrotti, i racconti non sono più presenti, perché anche se io racconto non avrò mai la sua voce.
Ho capito perché alle persone anziane non piace il Natale, non è per il tempo che passa ma per la solitudine che resta.
E comunque vi sentiate,
Buon Natale!!
sabato 8 dicembre 2012
La verità non è mai la soluzione, ma l'inizio di nuovi guai.
Meglio tacere, non si mente e non ci si mette in gioco.
Mha!
Le cose non vanno mai o quasi mai, come vorremmo.
le persone non parlano la nostra lingua, non vedono con i nostri occhi, ma soprattutto non hanno il nostro cuore e la nostra testa.
Alla mia età sono insofferente all'ottusità di certe persone, al servilismo e alla "paraculagine".
Meglio tacere, non si mente e non ci si mette in gioco.
Mha!
Le cose non vanno mai o quasi mai, come vorremmo.
le persone non parlano la nostra lingua, non vedono con i nostri occhi, ma soprattutto non hanno il nostro cuore e la nostra testa.
Alla mia età sono insofferente all'ottusità di certe persone, al servilismo e alla "paraculagine".
martedì 4 dicembre 2012
Ma che tristezza!!!!!!! Nessuno commenta il mio bellissimo Blog!! :(
E allora mi do i voti da sola, ma non credo che valgano.
Peccato però speravo di solleticare e sollecitare invece faccio sonnecchiare.
E' il destino di noi quasi cinquantenni non più quarantenni, abbiamo appena lasciato la gioventù e ci incamminiamo verso la maturità, senza passare per la follia dei trentenni, perché in quel momento eravamo alle prese con ben altre pazzie.
E adesso abbiamo da pensare al liceale, alla prossima che andrà in prima media, alla dieta del maritino, e a noi che lentamente (si fa per dire) stiamo deteriorandoci, siamo un po' come gli yogurt, scadute ma ancora mangiabili.
Chiaro che non è per tutte così, alcune di noi sono in formissima, alcune, la moltitudine ha perso il telefono della parrucchiera ma ha in memoria il medico di famiglia, il pediatra, la scuola superiore , elementare e media, il punto bianco , il pronto soccorso, ed altri numeri utili come : Speedy pizza, il take away Cinese, il forno...
Ma che meraviglia uscire dal colloquio con i prof e le maestre e sentirsi FELICI
Perché si sono tutti spesi in complimenti e hanno utilizzato aggettivi come: preparato/a, Partecipe, matura/o, attenta/o.
E ti senti dire che si vede che hanno la famiglia alle spalle e tu sei parte di quella famiglia che li sostiene.E lo vorresti gridare, anzi cantare, che sei SUPER ORGOGLIOSA di te stessa e di tuo marito, perchè avete cresciuto due persone meravigliose, e continuerete a lavorare per continuare a crescerli e a crescere con loro.
Grazie Francesco, Grazie Aurora!!
E allora mi do i voti da sola, ma non credo che valgano.
Peccato però speravo di solleticare e sollecitare invece faccio sonnecchiare.
E adesso abbiamo da pensare al liceale, alla prossima che andrà in prima media, alla dieta del maritino, e a noi che lentamente (si fa per dire) stiamo deteriorandoci, siamo un po' come gli yogurt, scadute ma ancora mangiabili.
Chiaro che non è per tutte così, alcune di noi sono in formissima, alcune, la moltitudine ha perso il telefono della parrucchiera ma ha in memoria il medico di famiglia, il pediatra, la scuola superiore , elementare e media, il punto bianco , il pronto soccorso, ed altri numeri utili come : Speedy pizza, il take away Cinese, il forno...
Ma che meraviglia uscire dal colloquio con i prof e le maestre e sentirsi FELICI
Perché si sono tutti spesi in complimenti e hanno utilizzato aggettivi come: preparato/a, Partecipe, matura/o, attenta/o.
E ti senti dire che si vede che hanno la famiglia alle spalle e tu sei parte di quella famiglia che li sostiene.E lo vorresti gridare, anzi cantare, che sei SUPER ORGOGLIOSA di te stessa e di tuo marito, perchè avete cresciuto due persone meravigliose, e continuerete a lavorare per continuare a crescerli e a crescere con loro.
Grazie Francesco, Grazie Aurora!!
lunedì 3 dicembre 2012
La polenta nel cuore!
La montagna è fragile e forte così come il mare.
In montagna gli uomini sono forgiati dagli elementi, anche gli uomini di mare.
Le tradizioni , per i montanari sono parte viva della loro esistenza, anche per i marinai.
Ma i marinai non hanno il fuoco dei camini nel cuore ed il ricordo del calore della polenta nel D.N.A.
La polenta è un rito, il cuocere lento sulla stufa, il rimescolare con il cucchiaio di legno, l'attendere il primo blop della polenta che bolle.
E intanto raccontarsi, ascoltarsi e ridere o discutere, mentre il tepore diventa calore.
Preparare la salciccia arrostita o il ragù per la polenta stesa.
La polenta è anche un gioco, forse un tempo distraeva dai morsi della fame, si stende la polenta, si versa sopra il sugo caldo un po' di formaggio e si parte armati di forchette per raggiungere il centro della gialla distesa e vincere!
Oppure tagliare le fette di polenta con il filo arrotolato, e quella che rimane la si mangerà nel caffèlatte il giorno dopo...se ne rimane!
Mentre fuori la coperta di neve ci invita a restare. Non serve andarsene lontano per trovare ciò che cerchiamo, serve restare ed ascoltare il silenzio delle giornate invernali, in silenzio,
il silenzio delle parole che viene sopraffatto dal suono del cuore, caldo,
come la polenta.
In montagna gli uomini sono forgiati dagli elementi, anche gli uomini di mare.
Le tradizioni , per i montanari sono parte viva della loro esistenza, anche per i marinai.
Ma i marinai non hanno il fuoco dei camini nel cuore ed il ricordo del calore della polenta nel D.N.A.
La polenta è un rito, il cuocere lento sulla stufa, il rimescolare con il cucchiaio di legno, l'attendere il primo blop della polenta che bolle.
E intanto raccontarsi, ascoltarsi e ridere o discutere, mentre il tepore diventa calore.
Preparare la salciccia arrostita o il ragù per la polenta stesa.
La polenta è anche un gioco, forse un tempo distraeva dai morsi della fame, si stende la polenta, si versa sopra il sugo caldo un po' di formaggio e si parte armati di forchette per raggiungere il centro della gialla distesa e vincere!
Oppure tagliare le fette di polenta con il filo arrotolato, e quella che rimane la si mangerà nel caffèlatte il giorno dopo...se ne rimane!
Mentre fuori la coperta di neve ci invita a restare. Non serve andarsene lontano per trovare ciò che cerchiamo, serve restare ed ascoltare il silenzio delle giornate invernali, in silenzio,
il silenzio delle parole che viene sopraffatto dal suono del cuore, caldo,
come la polenta.
lunedì 26 novembre 2012
Sento spesso che i miei ricordi sono appesi a un filo,
non è un filo di seta, nemmeno il filo di ragnatela.
E' un robusto filo per stendere, ed è in un bel campo, di quelli verdi, su un declivio.
Mi vedo davanti i miei ricordi che come lenzuola, tovaglie, fazzoletti, biancheria colorata o candida, rimangono impigliati in mollette forti che li tengono stretti.Vi ricordate queste sorpresine? Io si, le trovavo nei formaggini che la mia tata scioglieva nella minestrina.
Anche loro profumavano di formaggino, ma anche di gommapiuma, erano bruttini e abbastanza inutili come giochi, ma erano un po' magici.
Ecco basta questo per far sventolare la mia biancheria dei ricordi.
Mi basta il suono dell'oboe per pensare ad un desiderio che non sarà mai esaudito.
Mi guardo attorno e ricordo, penso, vado avanti.
Ma a volte il nodo in gola non mi abbandona, finchè non incontro gli occhi dei miei bambini, il bisogno che hanno di me, e io di loro.
Il caldo abbraccio del mio orso.
i fili degli affetti si intrecciano nel cuore.
Tu mi trattieni qui, con voi, grazie!! |
mercoledì 21 novembre 2012
anche quest'anno compirò gli anni.
Non per scelta, ben inteso, ma per convenzione.
Questa sera a casa mia ci saranno: i genitori di Pietro, Sandra e Romano, Mia sorella Anna Maria, io, Pietro e i ragazzi.
Mancheranno Rocco e Ao.
I colori non sono molto vivaci dentro di me, fingo un'attesa che non c'è.
In realtà ho paura di questa serata.
Com'è brutto diventare grandi, implica cambiamenti molto dolorosi.
Non sono come mi sento.
Oggi Francesco, io e Pietro abbiamo commentato i fatti del G8 del 2001.
Lui era piccolo, per lui è storia, per noi è attualità.
Io non credo che non riuscirò a vedere il film Diaz, lui lo andrà a vedere con la scuola.
Io mi sento male ogni volta che ripenso a quei giorni, noi non eravamo a Genova solo perché eravamo in procinto di partire per le ferie.
Nel 2001 è arrivata nella mia pancia Aurora.
Nel 2001 a Genova la democrazia ha vacillato sotto la mano brutale ed ignorante della violenza.
14 Novembre 2012, ancora violenza sui deboli.
Questa nostra patria non è certo un esempio di pace e democrazia.
Mi sento così anacronistica, temo per la mia libertà e per la libertà dei miei figli, ma
siamo nel 2012?
Disegno nuovo
L'ho fatto ieri sera mentre ascoltavo Ballarò.
Guardare le loro facce mollicce, mi provoca nausea.
Ascolto distrattamente, ma è chiaro che non si vogliono muovere e rimangono intrappolati nei loro labirinti verticali ed annaspano verso quello che credono essere il cielo, ma è solo la parte alta del barile di melma che è la loro anima.
Non per scelta, ben inteso, ma per convenzione.
Questa sera a casa mia ci saranno: i genitori di Pietro, Sandra e Romano, Mia sorella Anna Maria, io, Pietro e i ragazzi.
Mancheranno Rocco e Ao.
I colori non sono molto vivaci dentro di me, fingo un'attesa che non c'è.
In realtà ho paura di questa serata.
Com'è brutto diventare grandi, implica cambiamenti molto dolorosi.
Non sono come mi sento.
Oggi Francesco, io e Pietro abbiamo commentato i fatti del G8 del 2001.
Lui era piccolo, per lui è storia, per noi è attualità.
Io non credo che non riuscirò a vedere il film Diaz, lui lo andrà a vedere con la scuola.
Io mi sento male ogni volta che ripenso a quei giorni, noi non eravamo a Genova solo perché eravamo in procinto di partire per le ferie.
Nel 2001 è arrivata nella mia pancia Aurora.
Nel 2001 a Genova la democrazia ha vacillato sotto la mano brutale ed ignorante della violenza.
14 Novembre 2012, ancora violenza sui deboli.
Questa nostra patria non è certo un esempio di pace e democrazia.
Mi sento così anacronistica, temo per la mia libertà e per la libertà dei miei figli, ma
siamo nel 2012?
Disegno nuovo
L'ho fatto ieri sera mentre ascoltavo Ballarò.
Guardare le loro facce mollicce, mi provoca nausea.
Ascolto distrattamente, ma è chiaro che non si vogliono muovere e rimangono intrappolati nei loro labirinti verticali ed annaspano verso quello che credono essere il cielo, ma è solo la parte alta del barile di melma che è la loro anima.
mercoledì 14 novembre 2012
l'età
Non penso che siano le rughe o i capelli sale-pepe a determinare la vera età delle persone, penso che siano le danze del potere.
Interno, ufficio postale.
Coda.
Tutte le età anagrafiche in attesa del proprio turno.
Lui: alto,le spalle appena curve, occhio severo, piglio da generale d'armata.
Lei: piccola, spalle curve che sembrano portare il peso del mondo, fare dimesso, sguardo basso.
Lui irrompe nell'ufficio.
Lei entra titubante.
Lui affronta la macchinetta che distribuisce il numero progressivo, indica prima un bottone, poi l'altro.
Lei, si avvicina tentennante schiaccia un bottone e ne estrae, senza esitazione, in numero progressivo.
Lui si aggira come un leone in gabbia, non un sorriso, non una parola.
Lei si siede in silenzio, aspetta.
Lui sembra molto nervoso, si perde troppo tempo, e il tempo è prezioso alla sua età.
Lei aspetta, gli dice: " siedi anche tu", lei lo sa il tempo passa comunque, sia seduti che in piedi.
Ecco tocca a loro, lui si allontana lei raddrizza le spalle e si avvicina allo sportello.
Il leone ha finito il suo gioco, adesso, come sempre, chi comanda le mosse è la piccola leonessa.
Da queste danze del potere, si intuiscono i ruoli e in che epoca si è iniziato a giocarli.
Interno, ufficio postale.
Coda.
Tutte le età anagrafiche in attesa del proprio turno.
Lui: alto,le spalle appena curve, occhio severo, piglio da generale d'armata.
Lei: piccola, spalle curve che sembrano portare il peso del mondo, fare dimesso, sguardo basso.
Lui irrompe nell'ufficio.
Lei entra titubante.
Lui affronta la macchinetta che distribuisce il numero progressivo, indica prima un bottone, poi l'altro.
Lei, si avvicina tentennante schiaccia un bottone e ne estrae, senza esitazione, in numero progressivo.
Lui si aggira come un leone in gabbia, non un sorriso, non una parola.
Lei si siede in silenzio, aspetta.
Lui sembra molto nervoso, si perde troppo tempo, e il tempo è prezioso alla sua età.
Lei aspetta, gli dice: " siedi anche tu", lei lo sa il tempo passa comunque, sia seduti che in piedi.
Ecco tocca a loro, lui si allontana lei raddrizza le spalle e si avvicina allo sportello.
Da queste danze del potere, si intuiscono i ruoli e in che epoca si è iniziato a giocarli.
domenica 11 novembre 2012
DISEGNI NUOVI
Ho ricominciato a disegnare.
Sono donne, contemplative o danzanti, tra i profumi del te, cieli tempestosi, colori, colori, colori.
Morbidi colori.
Matite pastose.
Visi tristi o sereni?
In attesa o combattenti?
Solo l'occhio di chi guarda lo potrà dire.
Quando si guarda un disegno, per quanto banale possa essere, si guarda un pezzetto d'anima di chi lo ha messo sul foglio.
Il tempo che passa,
con le stagioni, lascia il suo segno su di noi, come i tratti della matita sul foglio.
Non sempre i segni tracciati sono gradevoli.
A volte ci urta guardare quei segni, disegni, su di noi.
Chi ama disegnare, suonare, scrivere, leggere, costruire, vuole che ci si ricordi di lui, dei suoi pensieri; vogliamo che in qualche modo rimanga impresso nel tempo il nostro passaggio, veloce, su Gaia.
Ariva l'inverno con le sue feste, i suoi colori e le sue nostalgie.
Questo disegno è per la mia meravigliosa bambina, che ama usare le parole per giocare e le matite colorate per viaggiare con la fantasia.
Questa dama pensierosa è per la mia solare Aurora.
Sono donne, contemplative o danzanti, tra i profumi del te, cieli tempestosi, colori, colori, colori.
Morbidi colori.
Matite pastose.
Visi tristi o sereni?
In attesa o combattenti?
Solo l'occhio di chi guarda lo potrà dire.
Quando si guarda un disegno, per quanto banale possa essere, si guarda un pezzetto d'anima di chi lo ha messo sul foglio.
Il tempo che passa,
con le stagioni, lascia il suo segno su di noi, come i tratti della matita sul foglio.
Non sempre i segni tracciati sono gradevoli.
A volte ci urta guardare quei segni, disegni, su di noi.
Chi ama disegnare, suonare, scrivere, leggere, costruire, vuole che ci si ricordi di lui, dei suoi pensieri; vogliamo che in qualche modo rimanga impresso nel tempo il nostro passaggio, veloce, su Gaia.
Nei vapori caldi e profumati del te |
Questo disegno è per la mia meravigliosa bambina, che ama usare le parole per giocare e le matite colorate per viaggiare con la fantasia.
Questa dama pensierosa è per la mia solare Aurora.
e questa ballerina è uno dei piccoli disegni, capolavoro, di Aurora. |
venerdì 9 novembre 2012
Se
gli uomini sapessero cos’è la Morte, non ne avrebbero più timore. E se
non la temessero, nessuno potrebbe rubare, mai più, il loro tempo.
Micheal Ende, "Momo"
Il mio tempo.
Non è mai sufficiente, un po' come la mia mente, così piena di idee e parole da rimescolarsi e dimenticarsi di continuo.
Mi confondono queste ore incalzanti, il sole che sorge, fa un giro nel cielo, a volte dietro le nubi, a volte sfacciatamente presente, e poi cala.
Tutto in un momento.
Mi alzo, decido cosa farò, inizio, ed è sera.
Mi piacciono certi gesti quotidiani, li ripeto infinite volte in modo distratto, ma quando, finalmente, li vedo... sono una rivelazione di ciò che non può essere detto o scritto, sono la madre, la cuoca, la moglie, l'infermiera, la zia, l'amica, la donnetta vanitosa, la donnina timida, la strega arrabbiata.
La mano che spiana il lenzuolo dei nostri letti, il coltello che affetta sottile la verza, il riporre la spazzola dei mie figli, il piegare la biancheria...
Infiniti gesti, infinita stanchezza dell'ovvio, infinito stupore nello scoprire che così ovvio non è.
Il tempo, se non volasse via non sarebbe così prezioso.
domenica 4 novembre 2012
E' Autunno.
Saranno la pioggia e il freddo,
sarà la sera che arriva presto,
sarà la voglia di casa,
sarà lo stare insieme,
sarà l'armonia ritrovata,
l'amore che si respira quando siamo insieme,
il forno con il profumo di pizza,
il ragù sul fuoco,
la polenta che aspetta , paziente, di essere preparata,
la farina di castagne che sorride invitante dagli scaffali,
il pensiero corre a quella prima sera al Poggio,
i sacchi a pelo e la tue voce,
ti penso molto in questi giorni, non c'entra niente l'autunno, è solo che mi manchi.sabato 3 novembre 2012
Ieri siamo andati al Lucca comix.
Ma quanti fuori di testa ci sono?
Mi sono sentita meno sola!
E mi sono sentita anche un po' vecchiotta e sorpassata.
Non è più tempo di travestimenti, per me.
Accidenti dovrò accettare il tempo che passa.
Beh è la cosa più difficile al mondo, o almeno una delle più difficili, per una vanesia come me.
C'era una folla spropositata, non siamo riusciti a vedere niente della città, ma era prevedibile.
Non era previsto, invece, l'incontro con il disegnatore fantasy Paolo Barbieri,
un mito, soprattutto per chi ha letto i libri di Licia Troisi, ed eccolo li, ed ecco sul libro appena comprato, il suo autografo e un suo schizzo!!!!e poi via come i fulmini per mettersi in fila per Christopher Paolini autore di Eragon .
Un'ora e mezza in fila per avere il suo autografo.
Non è sulla foto, come nell'immagine qui a fianco, ma nella prima di copertina dei libri!!!!!
Tutto sommato una bella giornata con la mia famiglia.
mercoledì 31 ottobre 2012
In questi giorni si ricordano i morti.
Riti, celebrazioni, tradizioni, accompagnano l'incalzare delle ore.
Ci siamo appropriati della festa di Halloween, che per tradizione non ci appartiene, ma che ci piace.
Perché Festeggiare Halloween?
Perché abbiamo paura della morte.
Così possiamo riderci su.
Possiamo giocare senza sentirci blasfemi.
Non abbiamo paura di infrangere il grande tabù del dopo.
Si va al cimitero.
Si portano i fiori. Colorati.
Si guardano le foto delle lapidi, madri, padri, figli, nonni, bisnonni, trisavoli, zii, cugini, amici.
Tutti li a ricordarci la nostra precarietà.
Resto colpita dalle foto sulle lapidi.
A parte le tombe più vecchie, dove i volti sono seri e composti, nelle nuove sepolture vi è la tendenza ad apporre immagini gioviali, quanto meno amene.
C'è quello in spiaggia con il cane, la naturista che raccoglie fiori, l'amante della montagna. il giovane belloccio e allegro (forse ritratto ad una festa).
Neghiamo la tristezza e il dolore dell'addio.
Non si è mai felici quando si lascia la vita.
Nemmeno chi la lascia dopo infinite sofferenze lo fa a cuor leggero.
Certo esiste,( io e la mia famiglia lo sappiamo) la possibilità di arrivare al termine della propria esistenza terrena, avendo il tempo di risolvere l'irrisolto che pesa sul nostro cuore.
Ma il dolore dell'addio rimane.
E allora festeggiamo la nostra capacità di ricordare chi non c'è più, in ogni giorno della nostra vita.
Forse la forza della vita è tutta li, nei ricordi di chi rimane.
Giochiamo questa sera alla danza delle streghe, ridiamo con i nostri figli degli scheletri sbilenchi e degli occhi luminosi delle zucche, ma insegnamogli a rispettare la vita, rispettando e celebrando il ricordo di chi è passato oltre il velo.
Riti, celebrazioni, tradizioni, accompagnano l'incalzare delle ore.
Ci siamo appropriati della festa di Halloween, che per tradizione non ci appartiene, ma che ci piace.
Perché Festeggiare Halloween?
Perché abbiamo paura della morte.
Così possiamo riderci su.
Possiamo giocare senza sentirci blasfemi.
Non abbiamo paura di infrangere il grande tabù del dopo.
Si va al cimitero.
Si portano i fiori. Colorati.
Si guardano le foto delle lapidi, madri, padri, figli, nonni, bisnonni, trisavoli, zii, cugini, amici.
Tutti li a ricordarci la nostra precarietà.
Resto colpita dalle foto sulle lapidi.
A parte le tombe più vecchie, dove i volti sono seri e composti, nelle nuove sepolture vi è la tendenza ad apporre immagini gioviali, quanto meno amene.
C'è quello in spiaggia con il cane, la naturista che raccoglie fiori, l'amante della montagna. il giovane belloccio e allegro (forse ritratto ad una festa).
Neghiamo la tristezza e il dolore dell'addio.
Non si è mai felici quando si lascia la vita.
Nemmeno chi la lascia dopo infinite sofferenze lo fa a cuor leggero.
Certo esiste,( io e la mia famiglia lo sappiamo) la possibilità di arrivare al termine della propria esistenza terrena, avendo il tempo di risolvere l'irrisolto che pesa sul nostro cuore.
Ma il dolore dell'addio rimane.
E allora festeggiamo la nostra capacità di ricordare chi non c'è più, in ogni giorno della nostra vita.
Forse la forza della vita è tutta li, nei ricordi di chi rimane.
Giochiamo questa sera alla danza delle streghe, ridiamo con i nostri figli degli scheletri sbilenchi e degli occhi luminosi delle zucche, ma insegnamogli a rispettare la vita, rispettando e celebrando il ricordo di chi è passato oltre il velo.
lunedì 29 ottobre 2012
Questo è il mio adorato nipotino, in definitiva trasferta nelle nebbie milanesi, per amore, ed è per quello che a lui sembra ci sia sempre il sole?
A noi Rocco manca tanto, ma sappiamo che è felice e tanto fa.
Mi chiedo come sarò io quando Francy e Aurora andranno via di casa, non so come ci sentiremo io e Pietro; immagino soli, molto soli ed un po' inutili, ma piano piano ce la faremo.
Spero!
mercoledì 24 ottobre 2012
Anche oggi è arrivata la sera, in casa c'è silenzio e calma.
Abbiamo cenato, chiacchierato e riso.
Noi ridiamo spesso.
A volte brontoliamo, ci arrabbiamo e litighiamo.
Ma si ride tanto e di cuore.
Ridiamo delle nostre disavventure, delle battute che arrivano puntuali, ridiamo di noi con noi.
nei pomeriggi d'autunno la calma mi conquista l'anima.
Non mi va di arrabbiarmi per le sciocchezze quotidiane.
Oggi Francy ha suonato l'oboe, chissà.
Chissà quali sogni popoleranno la mia notte
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